
Il 21 ottobre 2025, dalle 09.00 alle 13.00, presso Villa Ruspoli (Piazza dell'Indipendenza, Firenze), nell'ambito del progetto europeo MedIREN, il GNRAC co-organizza il workshop “Coastal adaptation to climate change”. Il workshop ha ottenuto il riconoscimento di "Azione dell'United Nations Decade of Ocean Science for Sustainable Development". E' anche possibile seguire il workshop da remoto al seguente link:
Zoom link: https://us02web.zoom.us/j/85831419142?pwd=nwskQCjwCHyafaH4MJJGC2NCoAbGT7.1
Meeting ID: 858 3141 9142 - Passcode: 116934

*

E' stato pubblicato il programma finale del XIX Workshop Annuale GNRAC, che si terrà a Palermo dal 13 al 15 ottobre 2025. La partecipazione è gratuita per tutti, anche non soci, GNRAC. È necessario iscriversi compilando il modulo online a questo link.

Al Convegno Nazionale di Studi Costieri, nell’ambito della XVI edizione del Premio G3 – Miglior Presentazione di Studi Costieri, è stato premiato l’ing. Alessandro Imbò, dottorando al Politecnico di Bari, con la presentazione “Design-Oriented Hydrodynamic Modelling of Floating Offshore Wind Platform Displacements”.
Il Premio G3, istituito dal GNRAC, valorizza la capacità di divulgazione scientifica e tecnica attraverso presentazioni di ricerca innovative in ambito costiero. Oltre al riconoscimento in denaro, offre la possibilità di pubblicare un articolo sulla rivista Studi Costieri dopo peer review, contribuendo così a diffondere i risultati della ricerca e a rafforzare il dialogo tra comunità accademica, istituzioni e mondo produttivo. Lo abbiamo intervistato per approfondire i contenuti della sua ricerca e il valore di questo riconoscimento.
Nella sua presentazione ha sottolineato come la profondità dei mari europei e italiani renda necessarie soluzioni galleggianti per l’eolico offshore. Quali sono oggi i principali ostacoli tecnici ed economici alla diffusione di queste tecnologie nel Mediterraneo?
I principali ostacoli sono soprattutto tecnici. Gran parte delle realtà europee e mondiali ha una consolidata tradizione nella progettazione e costruzione di piattaforme a fondazione fissa, mentre passare a tipologie galleggianti è una sfida innovativa. Il problema principale riguarda i movimenti della struttura: non è semplice garantire stabilità e continuità di produzione. Negli ultimi dieci anni, però, grazie all’impegno della comunità scientifica e industriale, si stanno sviluppando soluzioni capaci di resistere agli spostamenti con sistemi di ancoraggio più prestanti e materiali sempre più performanti. Resta rilevante l’aspetto economico: materiali e installazioni a grandi profondità hanno costi elevati, e questo limita la diffusione.
Il suo lavoro si è fondato su un approccio di progettazione multilivello che integra analisi idrostatica, idrodinamica e servo-idro-elastica. In che misura questa integrazione migliora l’accuratezza delle previsioni di comportamento rispetto ai metodi tradizionali?
Il mio approccio è stato prettamente numerico e finalizzato all’ottimizzazione di parametri specifici, a valle della progettazione di un prototipo già definito. Non ho utilizzato le sole equazioni tradizionali di galleggiamento o di Morison, ma un approccio più avanzato che, pur richiedendo tempi computazionali elevati, offre grande affidabilità per affinare singoli parametri.
Lei ha utilizzato modelli fisici in vasca 3D e simulazioni CFD con OpenFOAM e Overset Mesh. Come valuta la complementarietà tra modellazione numerica e test sperimentali?
Oggi non è possibile lavorare con un solo approccio. La combinazione tra modello fisico e modello numerico è fondamentale, soprattutto in campi complessi e costosi. Ho validato i miei modelli numerici con dati sperimentali di letteratura, e questo mi ha consentito di esplorare nuove configurazioni progettuali con maggiore affidabilità.
Uno degli output del suo studio è che la stabilità di una piattaforma SPAR migliora riducendo la distanza tra centro di massa e punto di galleggiamento. Quanto può incidere questo risultato nelle future linee guida progettuali?
Si tratta di un risultato preliminare, circoscritto a un parametro specifico. Non è sufficiente a scrivere linee guida complete, ma può rappresentare un punto di partenza per ottimizzare geometria, distribuzione dei pesi e configurazione degli ormeggi.
Il Numerical Wave Tank che lei ha utilizzato viene presentato come strumento utile ed economico. Quale impatto può avere sul design industriale delle piattaforme?
Può rappresentare un grande vantaggio nella fase preliminare di progettazione. Permette di simulare rapidamente diverse configurazioni, riducendo tempi e costi rispetto ai test fisici in laboratorio. Le aziende possono così condurre campagne numeriche ampie per ottimizzare la configurazione strutturale prima di passare alla produzione.
Tra gli sviluppi futuri cita l’ottimizzazione degli ormeggi e l’uso dell’Overset per carichi maggiori. Quali prospettive intravede?
La ricerca è in costante evoluzione. Le tecniche numeriche come l’Overset consentono di analizzare carichi complessi e condizioni estreme che i metodi classici non riescono a descrivere con precisione. Questo potrà aprire la strada a prototipi innovativi, anche se è difficile prevedere con esattezza il futuro dell’eolico galleggiante nei prossimi dieci anni.
Quanto ritiene importanti iniziative come il Premio G3 del Convegno Nazionale di Studi Costieri?
Sono fondamentali. Un ingegnere ricercatore deve sempre puntare ad applicazioni concrete del proprio lavoro. Iniziative come questa creano un ponte tra ricerca accademica, industria e istituzioni. Inoltre, valorizzano la divulgazione, spesso trascurata a favore della sola pubblicazione scientifica, ma che resta un elemento essenziale della nostra attività.

Award Winner: Emanuele Ingrassia (University of Palermo – OGS)
Presentation titled: “Coastal monitoring in the Gulf of Trieste through the integration of oceanographic instruments, data, and numerical models”
“My work is based on the idea of implementing an operational system capable of increasing the reliability of wave measurements,” explains Emanuele Ingrassia, PhD student at the University of Palermo and winner of the G3 Award at the 2025 National Coastal Studies Conference.
The study area is the Gulf of Trieste, chosen for the presence of an advanced network of oceanographic instruments — buoys and high-frequency radars — whose integration allows for more reliable and detailed measurements, both at point scale and spatially.
“The goal,” continues Ingrassia, “is to enhance the quality of numerical and forecasting models, improving their effectiveness in decision-making related to the management of coastal areas.”
An innovative aspect of the work is the combined use of in situ instrumentation and numerical models, which makes it possible to calibrate data from the Copernicus Marine Service, often underestimated in coastal zones.
“This synergy,” he explains, “makes models more accurate even near the shoreline, where simulations are generally more challenging.”
The use of the HFR (High-Frequency Radar) system also makes it possible to measure wave motion with a spatial resolution of about 1.5 km², providing an almost real-time picture:
“This is a major advantage compared to buoys, which only provide point data. The coastal radar offers a broader view, extremely useful for forecasting and managing meteo-marine phenomena.”
According to Ingrassia, this methodology can be replicated in other coastal areas, provided that a buoy and a coastal radar are available:
“We have already applied the same approach in the Sicily Channel, obtaining very positive results in terms of reliability.”
He emphasizes the collaborative and interdisciplinary nature of the project, involving the University of Palermo, OGS, and ISPRA:
“Research on coastal phenomena has a national impact. Working together allows us to integrate tools, data, and expertise, directly benefiting the management and safety of our coasts.”
Participating in GNRAC, he concludes,
“was an invaluable growth opportunity. Engaging with professionals and researchers from different fields helps to better understand the complexity of coastal systems and enriches both scientific and human perspectives.”
Interview conducted at the National Coastal Studies Conference – Ferrara, September 2025.

The 19th GNRAC Annual Workshop will be held in Palermo from October 13 to 15, 2025. It is dedicated to the presentation of papers on topics related to the coastal environment and climate change-related risks. Contributions are invited on a broad range of topics, including geology, geography, engineering, climate, energy, chemistry, ecology, economics, law, tourism, and other related fields. The call for papers is open until September 20, 2025.

Il Colloquio Telematico “La modellazione numerica delle dinamiche costiere”, presentato dal socio GNRAC Ing. Andrea Pedroncini (DHI) il 12/05/2025 è online!
Rivedi il seminario sul canale youtube del GNRAC: https://www.youtube.com/watch?v=Fx6iLAG4Y_k&t=53s

.

.

.


.

.

.


.

Xx

As part of the upcoming 35th International Geographical Congress to be held in Dublin from 24-30 August 2024, there are various sessions relating to coastal geomorphology which have received sponsorship from the IGU CCS, https://igu-coast.org.
